La normativa per i distributori automatici di bevande e alimenti
Guida completa ai requisiti relativi al settore del Vending in Italia
Chi gestisce distributori automatici di bevande e alimenti lo sa: le regole da rispettare sono molte e toccano diversi ambiti. Obiettivo della normativa è assicurare la corretta somministrazione di prodotti alimentari al pubblico, evitando contaminazioni, intossicazioni, ma anche incidenti dovuti a scarsa manutenzione delle macchine. Senza dubbio c’è bisogno di una forte regolamentazione per garantire un servizio sicuro e all’altezza delle aspettative. D’altra parte, rispettare la lista di requisiti richiede tempo, esperienza e disponibilità. Per facilitare il compito, abbiamo raccolto in sintesi le principali norme da seguire.Una delle più importanti novità riguarda l’introduzione della nuova normativa per i distributori automatici Decreto legislativo del 05-08-2015 n. 127 – che ha come titolo “Trasmissione telematica delle operazioni IVA e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici, in attuazione dell’articolo 9, comma 1, lettere d) e g), della legge 11 marzo 2014, n. 23.” Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 190 del 18 agosto 2015 che contiene i seguenti articoli che regolano la nuova gestione dei distributori automatici.
Preambolo ( contiene le norme di legge e gli articoli in base ai quali l’atto è stato adottato) richiedi maggiori informazioni
Art. 1. Fatturazione elettronica e trasmissione telematica delle fatture o dei relativi dati.
Art. 2. Trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi.
Art. 3. Incentivi all’opzione per la trasmissione telematica delle fatture o dei relativi dati e dei corrispettivi.
Art. 4. Riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili per specifiche categorie di soggetti.
Art. 5. Cessazione degli effetti premiali.
Art. 6. Disposizione finanziaria.
Art. 7. Abrogazioni
Requisiti morali
A questo gruppo appartengono le condizioni sine qua non che permettono di esercitare l’attività di vending. Tra i requisiti morali troviamo l’obbligo di non riportare condanne per reati contro l’igiene e la sanità, la moralità pubblica, il buon costume, ecc… Il divieto permane per i successivi 5 anni dalla data di estinzione della pena.
Requisiti professionali
Per quanto riguarda i requisiti professionali, è sufficiente essere in possesso di un titolo di studio quale diploma di scuola superiore o laurea triennale o corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti riconosciuto dalla regione corso SAB ex REC. In mancanza di almeno uno di questi titoli, vale l’esercizio nel quinquennio precedente per almeno 2 anni (anche non continuativi) di un’attività d’impresa nel settore alimentare o della somministrazione di alimenti e bevande. I requisiti professionali dovranno essere soddisfatti da un responsabile, titolare o rappresentante legale.I corsi per il personale addetto alimentarista che ricarica i distributori. Inoltre le compagnie di gestione dei distributori automatici per poter partecipare hanno necessità, a secondo dei bandi di gara, di qualificarsi secondo standards internazionali. Tra gli standard più comuni troviamo la certificazione di qualità ISO 9001:2015 , ISO 14001, ISO , ISO 22000 o 22005, oppure le certificazioni per la sicurezza sul lavoro Bs Ohsas 18001, oppure altre certificazioni del settore agroalimentare.
Requisiti strutturali
Nei requisiti strutturali rientrano alcune importanti norme in materia di sicurezza alimentare, tutela dei lavoratori e igiene pubblica. Tali norme interessano l’edificio o il locale in cui è ubicato o sono ubicati i distributori automatici e la stessa attività svolta in quanto oggetto della segnalazione e delle relative prescrizioni. Oltre all’agibilità con destinazione d’uso, fanno parte dei requisiti strutturali determinate norme urbanistiche, di salute nei luoghi di lavoro e via dicendo, più i regolamenti locali decisi dalla polizia preposta al controllo di prodotti alimentari (polizia annonaria).
Requisiti igienico-sanitari e SCIA
Per il commercio attraverso i distributori automatici vi è bisogno della presentazione della SCIA al suap del comune. Gli alimenti e le bibite venduti attraverso i distributori automatici devono essere conservati in perfette condizioni, onde evitare qualsiasi rischio di contaminazione batterica, formazione di muffa o altro. I macchinari dovranno quindi essere realizzati in materiali idonei, facilmente disinfettabili sia all’interno che all’esterno, controllati e puliti di frequente. A questo proposito la certificazione HACCP gioca un ruolo fondamentale. L’operatore che si occupa di ricaricare il distributore e pulire le componenti dovrà essere in possesso di regolare certificato HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), secondo quanto stabilito dal Regolamento Comunitario 852/2004 e dal D.lgs 193/2007 sull’igiene dei prodotti alimentari e sui sistemi per gestire le criticità.
Da non dimenticare gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro quando l’azienda ha dipendenti o semplicemente collaboratori. In ultimo, molti enti pubblici ed aziende private, richiedono ai loro fornitori, che forniscono il servizio di distribuzione automatica, alcune certificazioni. Tra le principali certificazioni richieste, troviamo la certificazione ISO 22000 (sicurezza alimentare), ISO 9001 (qualità), ISO 45001 (sicurezza sul lavoro) ed infine la ISO 14001 (Ambiente).
All’argomento abbiamo dedicato di recente un intero speciale che è stato pubblicato sempre su Vending News.