5 certificazioni per aziende alimentari obbligatorie e volontarie

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Il “biologico” è diventato negli ultimi anni uno dei marchi o certificazioni più utilizzati dalle aziende alimentari. Si tratta in effetti di una certificazione che valorizza un prodotto agroalimentare agli occhi del pubblico, con ricadute positive sulle vendite e sull’azienda stessa. Ma nel nostro paese sono tantissime le certificazioni alimentari da tenere in considerazione: da quelle obbligatorie a quelle volontarie, abbiamo deciso di catalogare in questo articolo le principali categorie di certificazioni e ISO a disposizione delle imprese. Ricordiamo che le certificazioni si suddividono non solo in obbligatorie e volontarie, ma anche in certificazioni di prodotto (per valorizzare l’alimento venduto) e certificazioni di processo (per valorizzare uno o più passaggi della filiera). Iniziamo allora dalla prima e più importante certificazione obbligatoria: l’HACCP.

 

1) Certificazione obbligatoria Haccp (Uni 10854)

Ristoranti, agriturismi, caseifici, trattorie, bar, pasticcerie e chiunque manipoli, prepari o serva cibo, incluse le aziende alimentari: la normativa HACCP, obbligatoria per legge, interessa migliaia di business piccoli e grandi, tutelando milioni di consumatori finali per quanto riguarda le misure di igiene e prevenzione adottate nei loro confronti. La norma di riferimento è la UNI 10854:1999, un documento che definisce le linee guida da applicare per dotarsi di un sistema HACCP interno all’altezza degli standard previsti dal mercato. Orientarsi non è semplice, ecco perché noi di LDG Service abbiamo messo a punto un servizio di consulenza completo che include una prima analisi gratuita e senza impegno della situazione. Richiedilo subito!

 

2) Norme iso 22000, iso 22005 e iso 9001

La gestione della qualità da parte di un’azienda alimentare è fondamentale per garantire cibo sano e nutriente. Non a caso esistono molteplici certificazioni che mirano a dimostrare il possesso di requisiti minimi di qualità in fattorie, allevamenti, complessi industriali e così via. Le principali norme in proposito ricadono sotto la categoria delle ISO (International Organization for Standardization), e rappresentano appunto degli standard internazionali riconosciuti in tutta Europa e in tantissimi altri paesi del mondo. Fra le ISO utili (ma non obbligatorie) per le aziende alimentari ricordiamo la ISO 22000 “Food safety management systems- Requirements”, certificazione volontaria di Sistemi di Gestione della Sicurezza Alimentare, la ISO 22005 per i sistemi di rintracciabilità agroalimentare, e ancora la ISO 9001 sul controllo della qualità in generale.

 

3) Certificazioni Brc – Ifs per aziende alimentari

La certificazione IFS (International Food Standard) e la certificazione BRC Global Standard permettono di accedere alla Grande Distribuzione Organizzata, ovvero di vendere i propri prodotti attraverso le catene di supermercati e ipermercati. Entrambe le certificazioni definiscono protocolli simili da rispettare relativamente al controllo del processo e del prodotto, alla gestione del lavoro e del personale, all’ottimizzazione delle risorse… Sono certificazioni obbligatorie per l’accesso alla GDO, per cui le aziende che desiderano saperne di più e ricevere supporto in merito possono scriverci senza impegno via email all’indirizzo di posta elettronica info@ldgservice.it o rivolgendosi a uno dei nostri info point locali in tutta Italia.

 

4) Certificazione facoltativa Global Gap

Global GAP sta per Good Agricultural Practice (Buone Pratiche Agricole) e mira a riunire sotto un’unica bandiera le “best practice” per lavorare nel campo alimentare. Dalla tracciabilità delle materie prime all’approccio responsabile nei confronti degli animali, la Global GAP dimostra che un sistema di produzione coerente con le esigenze dei consumatori è possibile. Non è una certificazione obbligatoria, se non come strumento alternativo alla IFS e alla BRC in ottica di vendita e distribuzione nei canali della GDO. Facile da integrare con le altre certificazioni e normative ISO, la Global GAP può essere richiesta sia come azienda singola (opzione 1) sia come gruppo di produttori (opzione 2). Anche qui noi di LDG Service offriamo consulenza personalizzata per attuare la procedura di abilitazione alla certificazione Global GAP in tempi rapidi e con uno sforzo economico minimo, anche per quanto riguarda eventuali altri obblighi correlati.

 

5) No Ogm, Igp, Dop, Bio e altre certificazioni

Fin qui abbiamo visto le certificazioni di processo, ovvero quelle certificazioni – obbligatorie e facoltative – focalizzate sulle attività di produzione degli alimenti. In un panorama complesso e articolato come quello attuale, non mancano però anche altre certificazioni pensate per valorizzare una gamma di prodotti se non un singolo prodotto (ad esempio un salume o un vino). Alcune di queste certificazioni sono riconosciute e applicabili in etichetta, altre non sono ancora state regolamentate e lasciano pertanto più ampio margine decisionale alle aziende che se avvalgono. Tra le certificazioni alimentari di prodotto più note e apprezzate ricordiamo:

  • No Ogm: indica che il prodotto è privo di Organismi geneticamente modificati (vegetali o animali)
  • Agricoltura biologica: macrogruppo all’interno del quale si distinguono decine di certificazioni da parte di enti accreditati (AIAB, ICEA, Bios, Bioagricert, ecc)
  • Demeter: certificazione di azienda che adotta metodiche di agricoltura biodinamica, di solito con allevamenti all’interno
  • Dop, Igp, Stg: marchi di vario significato, dedicati a prodotti che si possono fregiare del titolo di Denominazione di Origine Protetta (DOP), Indicazione Geografica Tipica (IGP) o Specialità Tradizionale Garantita (Stg).
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