5 cose che non sai sulla valutazione dei rischi aziendali

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Premessa

La valutazione dei rischi aziendali non è solo uno dei maggiori obblighi previsti dalla normativa italiana in tema di sicurezza sul lavoro al giorno d’oggi. Effettuare una valutazione dei rischi nel rispetto dei contenuti riportati nel Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro) significa intraprendere un percorso che porta l’azienda a sviluppare un vero e proprio “sistema” di autocontrollo interno, con attività che spaziano dalla valutazione dei rischi alla formazione, dalle verifiche di conformità di impianti, mezzi e attrezzature  all’aggiornamento periodico di tutta l’impiantistica. Data la complessità della materia, risulta difficile se non impossibile, per i non addetti ai lavori, orientarsi nel mare magnum di norme, burocrazie e procedure, con il rischio di subire in maniera passiva la valutazione dei rischi e perdere di vista i vantaggi di breve e lungo termine. Vediamo quindi in questo articolo le 5 cose da sapere a proposito della valutazione dei rischi, per capire come un obbligo di legge possa diventare, a ben vedere, un’opportunità di crescita concreta a Nord come a Sud.

1) GLI OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI IN AZIENDA

Il primo passo è conoscere meglio la normativa e familiarizzare con gli obiettivi di una valutazione dei rischi ad ampio raggio. Lo scopo ultimo di una simile operazione rimane il conseguimento di standard di sicurezza adeguati e quindi, innanzitutto, l’analisi delle possibili criticità in essere. Il punto di riferimento è dato dall’insieme di decreti e norme contenuti o richiamati nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Se in azienda, tanto per fare un esempio, vengono impiegate ammine aromatiche, bisognerà verificare la sussistenza di determinati requisiti (formazione, attrezzature, ecc) in base al D. Lgs 77/92. Di fatto il Decreto Legislativo 81/2008 rappresenta il testo principe.

2) I RISCHI OGGETTO DI UNA VALUTAZIONE COMPLETA E ACCURATA

Una volta compreso qual è (o quale vorrebbe essere) lo scopo della valutazione dei rischi, passiamo a quelli che sono i rischi potenziali da considerare. La lista è lunga perché include decine e decine di voci: pensiamo ad esempio a fattori meccanici, elettrici, strutturali, alla presenza di sostanze pericolose, infiammabili o radioattive, ma pensiamo anche a rischi trasversali e organizzativi che riguardano le condizioni di lavoro, lo stress (aspetti psicologici) o ancora le problematiche legate a cattiva ergonomia (sedute, postazioni di lavoro, ecc). I target della valutazione dei rischi sono molteplici perché molteplici sono i pericoli potenziali nello svolgimento dell’attività.

3) DAL DOCUMENTO DVR ALL’RSPP ESTERNO

Attraverso rilievi sul posto condotti con strumenti appositi e a occhio nudo da parte di professionisti qualificati, si identificano e stimano i fattori di Rischio secondo criteri di Probabilità e Gravità del danno. Applicando la formula R = P x G si ottiene di conseguenza una matrice con la priorità degli interventi da seguire. Il documento (o report di sintesi o ancora DVR) che descrive la situazione attuale, classifica le priorità e indica le azioni da intraprendere viene prodotto al termine dell’audit (sopralluogo) e dovrà essere sottoscritto dal datore di lavoro o, se differente, dall’rspp esterno o interno all’azienda.

4) IL CONCETTO DI GESTIONE GLOBALE DELLA SICUREZZA

La valutazione dei rischi non dovrebbe fermarsi a quelli che sono gli obblighi di legge in senso stretto. L’optimum, sotto il profilo della sicurezza e, in seconda battuta, dell’efficienza e della produttività aziendale, si raggiunge nel momento in cui il ragionamento viene allargato alla gestione globale del rischio. In questa prospettiva, più moderna, flessibile e incisiva, l’impresa sceglie di adottare un sistema interno capillare, che verrà aggiornato di continuo per rimanere al passo con i tempi e le nuove disposizioni di legge, con la possibilità di cogliere prima degli altri le agevolazioni statali o comunitarie offerte a chi decide di innalzare i propri livelli di sicurezza.

5) I NUMEROSI VANTAGGI DI UNA VALUTAZIONE DEI RISCHI

Tra gli aspetti meno noti relativi alla valutazione dei rischi ci sono loro, i vantaggi per l’azienda. A fronte di una spesa contenuta e dilazionabile nel tempo, l’impresa che si mette in regola e investe nella gestione globale della sicurezza riduce al minimo i rischi e con loro le spese correlate agli incidenti (dalle risorse umane alle riparazioni dei macchinari, fino ai costi delle assicurazioni, basati il più delle volte su valutazioni fatte dalle compagnie secondo “meriti” definiti). Alla prevenzione si aggiungono poi vantaggi ulteriori come gli sconti INAIL riservati alle aziende virtuose o come i fondi europei per la formazione del personale. Occasioni d’oro per ammortizzare le spese e ridurre il budget necessario a sostenere un’azienda nel 2018.

 

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