Bonifica dei siti contaminati: come funziona e chi è responsabile
La bonifica dei siti contaminati è una procedura prevista dal Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) per riportare un’area inquinata a condizioni di sicurezza ambientale. In questo articolo scopri come funziona il processo di bonifica, chi è tenuto a intervenire e quali sono le fasi previste dalla legge per imprese e pubbliche amministrazioni.
Il problema: contaminazione del suolo e inazione = rischio ambientale e legale
Molte aree industriali, ex discariche o siti produttivi presentano contaminazioni da metalli pesanti, idrocarburi o solventi. L’inerzia può generare:
- Danni all’ambiente e alla salute
- Interventi d’urgenza a carico dello Stato
- Sanzioni e procedimenti giudiziari
L’opportunità: agire secondo normativa e recuperare il sito
Il D.Lgs. 152/2006 – Parte IV, Titolo V, stabilisce l’obbligo per il responsabile della contaminazione di:
- Segnalare il superamento delle concentrazioni soglia
- Attuare la messa in sicurezza e la bonifica
- Garantire il ripristino ambientale in base agli obiettivi di risanamento
La normativa offre anche opportunità per la rigenerazione urbana e il riutilizzo di aree industriali dismesse.
✅ Come funziona la bonifica di un sito contaminato
1. Notifica e caratterizzazione
Chi scopre o causa la contaminazione deve:
- Notificare all’autorità competente (Comune, Regione, ARPA)
- Avviare la caratterizzazione ambientale del sito (analisi suolo, acque, falde)
2. Analisi di rischio
Si valuta il rischio sanitario e ambientale basandosi sull’uso attuale e futuro del sito. Vengono stabiliti i valori di concentrazione soglia di rischio (CSR).
3. Progetto di bonifica o messa in sicurezza
In base ai risultati, si predispone un progetto tecnico per:
- Bonifica con rimozione totale dell’inquinante
- Messa in sicurezza permanente (barriere fisiche, coperture)
- Messa in sicurezza operativa (gestione controllata in situ)
4. Approvazione e attuazione
L’autorità approva il progetto e ne verifica l’esecuzione. La bonifica si conclude con una certificazione di avvenuto risanamento.
Chi è responsabile della bonifica?
Secondo l’art. 242 del TUA:
- Il responsabile dell’inquinamento è obbligato a intervenire
- Se il responsabile è ignoto o irreperibile, l’intervento può essere avviato dallo Stato, che poi esercita il diritto di rivalsa
- Il proprietario non responsabile può comunque eseguire la bonifica su base volontaria o in accordo con l’autorità
Esempio pratico
Un’ex area industriale dismessa risulta contaminata da idrocarburi. L’attuale proprietario avvia:
- Indagini ambientali e analisi di rischio
- Messa in sicurezza d’urgenza con copertura del suolo
- Progetto di bonifica in accordo con ARPA e Comune
- Riconversione del sito per uso commerciale
Come ti supporta LDG Service
LDG Service accompagna aziende, enti pubblici e privati in tutte le fasi:
- Indagini ambientali e caratterizzazione del sito
- Redazione di analisi di rischio e progetti di bonifica
- Interfaccia con enti (ARPA, Regione, Comune)
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Risorse utili
- ⚖️ D.Lgs. 152/2006 – Parte IV, Titolo V
- ISPRA – Siti contaminati e bonifiche
- LDG Service – Bonifiche e gestione ambientale
- Scheda_Fasi_Bonifica_Siti_Contaminati_LDGService
Conclusione
La bonifica dei siti contaminati è un processo complesso ma fondamentale per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Conoscere il quadro normativo, identificare il responsabile e avviare correttamente le procedure consente di evitare sanzioni, valorizzare il territorio e recuperare aree dismesse in ottica sostenibile. Fai ora la tua richiesta!