Normativa scarichi idrici

Scarichi idrici: cosa prevede il TUA per le aziende

Il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) regola in modo rigoroso la gestione degli scarichi idrici da parte delle aziende, imponendo autorizzazioni, limiti di emissione e controlli severi. In questa guida scoprirai cosa prevede la normativa e come evitare sanzioni attraverso una corretta gestione degli scarichi industriali e civili.


Il problema: scarichi fuori norma = rischio ambientale e sanzioni pesanti

Molte imprese effettuano scarichi idrici in corpi d’acqua, fognature o suolo senza autorizzazione o senza rispettare i limiti imposti dalla normativa. Questo comporta:

  • Inquinamento delle acque
  • Danni ambientali e sanitari
  • Sanzioni amministrative e penali, fino alla sospensione dell’attività

La complessità normativa rende spesso difficile capire cosa è consentito e cosa no.


L’opportunità: rispettare il TUA per una gestione idrica sicura e legale

Il D.Lgs. 152/2006, nella Parte Terza, disciplina in modo puntuale la gestione delle acque reflue, definendo:

  • Le tipologie di scarico
  • I criteri per l’autorizzazione
  • I limiti di emissione
  • Le modalità di controllo e sanzione

Conoscere e applicare correttamente queste norme significa operare in modo sostenibile e senza rischi legali.


✅ Scarichi idrici aziendali: cosa dice il TUA

Tipologie di scarichi (Art. 74-104)

Il TUA distingue tra:

  • Scarichi di acque reflue industriali
  • Scarichi di acque reflue domestiche
  • Acque meteoriche di dilavamento
  • Acque di prima pioggia

Ogni categoria è soggetta a limiti e autorizzazioni differenti.

Obbligo di autorizzazione (Art. 124)

Qualsiasi scarico in:

  • corpi idrici superficiali
  • acque sotterranee
  • suolo
  • rete fognaria

deve essere autorizzato dall’ente competente (Comune, Provincia, Regione o Autorità d’ambito).

Limiti allo scarico (Allegato 5 del TUA)

Sono previsti valori limite per numerosi parametri chimici e fisici, tra cui:

  • COD, BOD5, pH, solidi sospesi
  • metalli pesanti (zinco, piombo, mercurio, ecc.)
  • sostanze pericolose prioritarie

Questi limiti variano in base alla destinazione dello scarico.

Monitoraggio e controlli (Art. 128-132)

Le aziende sono tenute a:

  • Effettuare autocontrolli analitici
  • Consentire accessi e ispezioni
  • Comunicare variazioni o incidenti

Il superamento dei limiti o la mancata autorizzazione comporta sanzioni fino a 100.000 euro o arresto fino a due anni in caso di danno ambientale.


Esempio pratico

Un’azienda alimentare scarica acque di processo in fognatura. Deve:

  • Ottenere l’autorizzazione dal gestore del servizio idrico
  • Monitorare i parametri previsti dal regolamento
  • Tenere aggiornati i registri di controllo analitico
  • Comunicare tempestivamente eventuali anomalie

Come ti supporta LDG Service

LDG Service affianca le aziende nella gestione degli scarichi idrici offrendo:

  • Redazione delle pratiche autorizzative
  • Consulenza tecnica sui limiti di emissione
  • Controlli analitici periodici e interpretazione dei risultati
  • Assistenza in caso di non conformità o ispezioni

Vuoi sapere se il tuo impianto è in regola? Contattaci per un check-up gratuito.


Risorse utili


Conclusione

La corretta gestione degli scarichi idrici aziendali non è solo un dovere normativo, ma un atto di responsabilità verso l’ambiente e la collettività. Affidarsi a professionisti esperti consente di operare in sicurezza, nel rispetto della legge e dei propri obiettivi di sostenibilità.

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Luigi Giliberti
Project Manager, HSE specialist, formatore e Dpo per la protezione dei dati. Supporta da vent'anni imprese ed enti pubblici di varie dimensioni.