Equipaggiamento e tecnologie per la sicurezza negli spazi confinati

Per garantire la sicurezza durante i lavori in spazi confinati, la formazione e le procedure operative non bastano: servono dispositivi e tecnologie specifiche, progettati per prevenire incidenti e facilitare il salvataggio in caso di emergenza. In questo articolo analizziamo nel dettaglio quali sono gli equipaggiamenti obbligatori, le tecnologie consigliate e i criteri per la scelta e la manutenzione dei dispositivi da utilizzare in ambienti confinati.

️ Attrezzature indispensabili per lavorare in spazi confinati

Ogni accesso a uno spazio confinato richiede un set minimo di dispositivi di protezione e strumenti tecnici, da utilizzare prima, durante e dopo l’intervento. Vediamoli nel dettaglio.

1. Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) di III categoria

I DPI devono essere certificati CE e adatti alle specifiche condizioni ambientali.

Tipo di DPI	Funzione
Imbracatura anticaduta con punto di ancoraggio dorsale	Protegge da cadute e consente il recupero dell’operatore
Cordino anticaduta o sistema retrattile	Permette il movimento limitando la caduta
Autorespiratore o maschera a filtro	Protegge da atmosfere pericolose o carenza di ossigeno
Elmetto con sottogola	Protezione da urti e cadute di oggetti
Guanti, tuta ignifuga o chimica, calzature antiscivolo	Protezione da agenti chimici, urti e abrasioni

2. Sistema di accesso e recupero: tripode, verricello, antiscivolo

Per gli accessi verticali e per garantire l’evacuazione dell’operatore in caso di emergenza è obbligatorio l’utilizzo di:

Tripode certificato EN 795: struttura portatile di ancoraggio per calare o recuperare il lavoratore.
Verricello o dispositivo di sollevamento: consente il recupero senza sforzo e in sicurezza.
Antiscivolo e protezioni anticaduta temporanee: se l’accesso è inclinato o scivoloso.

3. Gas detector: monitoraggio atmosferico costante

Prima dell’ingresso e durante l’intervento, è obbligatorio monitorare l’atmosfera interna.

Sensori fondamentali	Rilevano
Ossigeno (O₂)	Deficit o eccesso di ossigeno
Monossido di carbonio (CO)	Combustione incompleta
Idrogeno solforato (H₂S)	Decomposizione organica
Gas esplosivi (LEL)	Metano, butano, vapori infiammabili

Il gas detector deve essere calibrato periodicamente e dotato di allarmi visivi/acustici.

4. Comunicazione e illuminazione

Negli spazi confinati è fondamentale mantenere il contatto costante con l’esterno:

Sistemi di comunicazione bidirezionale (radio ATEX, interfono)
Illuminazione portatile certificata ATEX in caso di atmosfere potenzialmente esplosive
Torce frontali a LED per visibilità in ambienti bui

5. Kit di primo soccorso e defibrillatore

Ogni attività deve essere presidiata da una squadra di emergenza dotata di kit medico di base, ossigenoterapia e, dove previsto, defibrillatore (DAE)
Gli operatori devono essere formati al primo soccorso e al recupero d’emergenza

Come scegliere e mantenere l’equipaggiamento

✔ Criteri di scelta:

Conformità alle normative (CE, EN, ATEX)
Compatibilità con l’ambiente e il tipo di lavoro
Semplicità d’uso e rapidità di montaggio
Certificazione di resistenza agli agenti chimici o meccanici

Manutenzione e controlli:

Ispezione prima di ogni utilizzo
Controllo annuale obbligatorio dei DPI di III categoria (ex art. 77 D.Lgs. 81/08)
Taratura periodica dei gas detector
Conservazione in ambienti idonei (no umidità, polveri, fonti di calore)

⚠️ Errori da evitare

❌ Utilizzo di DPI scaduti o non revisionati
❌ Accesso senza monitoraggio atmosferico
❌ Mancanza di comunicazione con l’esterno
❌ Assenza di piano di emergenza e personale formato

Conclusione

Negli spazi confinati, l’equipaggiamento è una linea di vita concreta, non solo un adempimento formale. Affidarsi a dispositivi certificati, funzionali e manutenuti è fondamentale per prevenire infortuni, rispettare la legge e tutelare i lavoratori.